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Post più popolari di questa settimana.

Goldhunter SPARTAN. La canaletta tattica italiana più apprezzata dagli utenti, esperti e neofiti.

venerdì 18 agosto 2017

Come si è formato il deposito aurifero italiano ed i depositi secondari piemontesi come la Bessa?

COME SI E’ FORMATO IL DEPOSITO AURIFERO ITALIANO
ED I DEPOSITI SECONDARI PIEMONTESI COME LA BESSA?

Durante l'ultima grande espansione glaciale (LGM), la quale iniziò circa 24.000 anni fa per terminare intorno a 10.000 anni fa, dalle alpi scendevano a valle verso la pianura padana enormi ghiacciai in espansione.
Enormi colossi di ghiaccio che al loro passaggio lento ed implacabile travolgevano, schiacciavano triturando ogni cosa che trovavano sul proprio cammino e che ne intralciava il percorso.
Il materiale trasportato nel ghiaccio in posizione superiore come "carico superficiale" veniva trasportato fino a depositarsi diventando depositi di ablazioni, generando morene laterali e frontali.
Al termine dell'ultima glaciazione ed al conseguente ritiro dei ghiacciai risultò quindi che gli anfiteatri morenici formatisi subirono poi un parziale rimodellamento dovuto all'azione delle acque superficiali ed in alcuni tratti tagliati e scolpiti dai corsi d'acqua incanalati.
L'esempio più immediato di questo tipo di formazione sono i placer auriferi di Villareggia e Mazzè dove la Dora Baltea attraversa le morene frontali dell'anfiteatro morenico di Ivrea.
L'origine della Bessa è molto simile ma i placer auriferi in questo caso si sono formati lateralmente e non frontalmente, i corsi d'acqua incanalati quindi non tagliano la morena laterale ma sono paralleli ad essa. 

Nella scheda sottostante, i depositi morenici ed alluvionali della Bessa. 
 

Fonti/Credits:

PIPINO Giuseppe. 
La raccolta dell'oro nei fiumi della Pianura Padana. Tipolit. Novografica Valenza 1989 

PIPINO Giuseppe.
L'oro della Bessa. "Not. Min. Palent." 12 dicembre 1998

PIPINO Giuseppe.
Lo sfruttamento nei terrazzi auriferi della Gallia Cisalpina.
Oro, miniere, storia. Miscellanea di giacimentologia e storia mineraria italiana.
Museo storico dell'oro italiano. Ovada 2003



 Sergio Cirillo
Gold Hunter
Milano


venerdì 30 giugno 2017

Come si forma l'oro.

COME SI FORMA L’ORO
L’oro non si forma in natura, sul pianeta Terra non si formano temperature così elevate da poterlo consentire, ci vogliono 31 – 32 miliardi di gradi per fondere gli elementi chimici che compongono il nobile metallo.
E allora dove ha origine l’oro?
L’oro si forma nell’ universo, nello spazio sconfinato a seguito di una supernova, l’esplosione successiva al collasso di una stella e nel breve lasso di tempo di quella spettacolare esplosione cosmica si producono temperature appunto di 31 – 32 miliardi di gradi tali da permettere a tutte le particelle circostanti di raggiungere il punto di fusione per combinarsi insieme tra loro e formare elementi pesanti tra cui appunto l’oro.
Quindi l’oro è un elemento che non “cresce” spontaneo sul pianeta ma cambia solo forma e stato fisico.



domenica 4 giugno 2017

La Pagina Gold Hunter festeggia i 500 like su facebook.



Gold Hunter - Milano Ricerca oro alluvionale festeggia il traguardo dei 500 like su facebook fissando il prossimo a quota 1000. 
Si ringraziano davvero tutti gli amici che seguono la pagina sia della comunità di cercatori italiani che di quella mondiale, grazie a tutti davvero di cuore. Un ringraziamento personale va a Matteo Oberto di Duck Gold Prospecting, Sponsor Partner e supporter ufficiale Gold Hunter - Italian Gold Fever da dicembre 2016 per aver sempre creduto in questa alleanza che ha già sviluppato collaborazioni che sono soltanto agli albori. 
Matteo è un ragazzo che dà tanto a tutti, è sempre prodigo di spiegazioni ed approfondimenti molto istruttivi e interessanti sulla particolare tematica e materia che è la geologia e la geologia aurifera nello specifico. Ragazzi così ce ne sono pochi. 
Grazie Matt!




giovedì 4 maggio 2017

Concluso con successo il primo GOLD HUNTER CAMP.


Si è tenuto dal 7 al 9 aprile 2017 nei boschi piemontesi, lungo le sponde del torrente Elvo il primo GOLD HUNTER CAMP, un accampamento del gruppo di ricerca GOLD HUNTER MILANO di tre giorni e due notti con quattro tende piazzate. Primo gruppo di ricerca ad effettuare quest'esperienza in Italia.


BUONA LA PRIMA

Pur essendo in una fase ancora ritenuta "sperimentale" per quanto riguarda l'organizzazione appunto di eventi come questo dedicato ai cercatori d'oro in Italia, il gruppo Gold Hunter ha saputo da subito mostrato padronanza e confidenza con ogni aspetto e dinamica delle attività di un campo sotto ogni punto di vista e non solo logistico, questo anche grazie alle esperienze maturate col tempo nell'outdoor.

Nel puro stile ricreativo delle attività Gold Hunter, in questi tre giorni i tempi sono stati scanditi dai ritmi del campo e dalle attività da cercatori nei pressi, il tutto totalmente immersi in un tempio naturale dove risiede il tesoro più prezioso, la libertà.

Vita all'aria aperta, attività da campo e ricerca; avventura pura.


                                      GOLD HUNTER CAMP - intro














lunedì 13 febbraio 2017

Come si classifica l'oro in natura?

COME SI CLASSIFICA L’ORO IN NATURA E COS’E’ L’ORO ALLUVIONALE?

L’oro in natura è considerato sempre nativo per definizione e viene sostanzialmente classificato a seconda del tipo di deposito aurifero, in giacimenti PRIMARI e SECONDARI.
Per giacimenti primari s’intende quelli con il nobile metallo ancora completamente incastonato nei filoni di quarzo aurifero (generalmente filoni idrotermali) associato per lo più a pirite ed arseniopirite mentre se di origine subvulcanica tende più ad essere legato con argento e minerali d’argento, quarzo, carbonati, solfuri e fluorite.
Nei giacimenti secondari l’oro è prevalentemente aggregato a minerali come la magnetite, la monazite, lo zirconio ed il corindone.
I giacimenti secondari li possiamo suddividere sostanzialmente in tre tipologie di deposito ben definite: eluviali, colluviali ed alluvionali – fluviali.


DEPOSITO ELUVIALE

Per depositi eluviali intendiamo depositi per azione diretta sul giacimento primario di agenti naturali e climatici come piccoli rii, sorgenti, acqua piovana, gelo, pioggia, vento e caldo/freddo che smuovono e deteriorano il materiale del deposito primario, spezzandone la struttura originale e librando l’oro nelle sue forme successive (l’oro cambia durante il suo percorso fino a valle, tende a perdere le sue impurità oltre che a variare la sua morfologia per via dell’estrema duttilità di questo metallo) che così viene depositato nel primo strato utile, appunto il deposito eluviale.


DEPOSITI COLLUVIALI

I depositi colluviali sono quegli strati auriferi che si formano a seguito dell’azione sui depositi eluviali, in sostanza ne sono la successiva e diretta rielaborazione da parte degli agenti naturali e climatici sopra citati che determinano un nuovo strato di accumulo di materiale aurifero elaborato da quello eluviale, tale strato è quindi appunto il deposito colluviale, negli stadi intermedi tra il deposito eluviale ed i terrazzi più a valle.



DEPOSITI
ALLUVIONALI – FLUVIALI

Col termine di depositi fluviali si identificano tutti quegli strati, generalmente più a valle, interessati dalle acque mentre gli eluviali ed i colluviali ne sono coinvolti solo parzialmente ed in modo localizzato.
I depositi alluvionali si formano attraverso l’azione diretta delle acque (principalmente durante le piene in maniera variabile) che raspando le sponde di fiumi e torrenti, smuovono, travolgono e trasportano i detriti facendo depositare nel primo punto utile l’oro e tutto il materiale pesante in ordine decrescente.






 
Quest’ultimo schema dei depositi morenici e terrazzi alluvionali nel territorio della Bessa illustra alcuni importanti riferimenti geologici e cenni storici delle attività aurifere interessate dalla stessa.

Tutti i dati sono sempre validi indicativamente e scientificamente, ricordandoci che la teoria è importante ma la pratica è fondamentale. Chiudo l’argomento tecnico citando la frase di un signore di nome Paolo B. che di professione fa il prospettore di oro e diamanti in Africa per importanti compagnie minerarie:


"I pietroni sono la parte superiore del bedrock, la parte che è stata interessata dalla azione meccanica glaciale e alluvionale del territorio. E' proprio in quelle crepe che è possibile incontrare la maggior quantità di minerale, questo non vuol dire che... nell'alluvionale sopra non ci sia nulla ...."




Si ringrazia Matteo Oberto di Duck Gold Prospecting per la consulenza.


venerdì 6 gennaio 2017

Dove e come cercare l'oro. Sessione di geologia aurifera applicata alla ricerca.


IN COLLABORAZIONE CON DUCK GOLD PROSPECTING


SESSIONE DI GEOLOGIA AURIFERA

LE PUNTE (Parte seconda)

Riprendiamo qui la sessione di geologia aurifera in chiave di ricerca dopo il successo del primo articolo dedicato alle punte e su come e dove cercare l'oro, qui andremo ad approfondire un po' tutte le tematiche che sono state illustrate nell'articolo introduttivo precedente (Se non lo avete letto vi invito qui a farlo subito od in un secondo tempo, l'articolo lo trovate cliccando comodamente questo link.)


Primo argomento:
Identificazione di una punta.

Per iniziare partiamo con un video didattico che spiega come leggere i corsi d'acqua in modo da determinare teoricamente le zone di prossima prospezione, attraverso l'illustrazione dei comportamenti idrodinamici e geologici che caratterizzano la formazione di punte aurifere, un video a carattere geologico - scientifico in chiave di ricerca aurifera a nostra disposizione grazie alla collaborazione con Duck Gold Prospecting, come saranno appunto tutti i video di questa rubrica. 



Secondo argomento:
Come leggere la punta e come lavorare lo scavo.

Una volta identificata la punta si deve quindi procedere ad una lavorazione ottimale, ecco che in questo video viene spiegata la definizione delle scie aurifere e di come è possibile seguirle con metodo di prospezione ben preciso, indicazioni su come procedere ad uno scavo, come trattare una buca e perché (l'argomento buche e scavi è stato più volte ripreso anche da me sia in radio che sul blog oltre che su facebook).
Come prospettare e come lavorare la punta sia nel breve che nel lungo termine.
Tutte le indicazioni sono date come suggerimento per ottimizzare le proprie tecniche di ricerca o per approciarsi a questa disciplina per un neofita, costituiscono materiale prezioso per la conoscenza in campo aurifero e aiutano sicuramente tutti ad arricchire la propria cultura in materia, ancora una volta attraverso le parole di Matteo, fondatore di Duck Gold Prospecting. 




Terzo argomento:
Embricatura - in teoria

Nel precedente video abbiamo sentito parlare di embricatura.
Di cosa si tratta e perché è così importante conoscerla ai fini della nostra attività di cercatori d'oro? 
Come già sappiamo le pietre costituiscono un ostacolo naturale e che sotto, dietro e davanti ai grandi massi possiamo trovare la presenza di oro (curiosità: la ricerca di questo tipo è chiamata anche "a nido") ma molti di noi forse non conoscono magari ogni aspetto dei comportamenti naturali sia delle pietre di grandi dimensioni che di quelle medie e piccole, conoscere queste importanti tematiche ci dà la possibilità di ampliare enormemente la capacità di lettura del territorio circostante che è imprescindibilmente una delle caratteristiche fondamentali per un cercatore; senza capacità di lettura ed analisi del territorio non si può nemmeno pensare di capire dove scavare, dove iniziare e come indirizzare i propri sforzi.
Ecco che in questa terza parte viene spiegata ed illustrata teoricamente l'embricatura a livello tecnico ed il  forte legame di questo principio naturale con la ricerca aurifera, appunto per sua stessa natura.




Quarto argomento: 
Embricatura - in pratica
Ricerca sul torrente ed illustrazione di embricature sul posto oltre ad ulteriori e preziosi consigli ed accorgimenti su come leggere il territorio direttamente dal letto del torrente Orco nei pressi di Rivarolo (TO) nel video di Duck Gold Prospecting girato da Matteo. 
In questo documento viene illustrato direttamente dal letto del torrente.
Ciò che nel precedente contributo è stato spiegato in maniera teorica, qui completa la lezione con la parte pratica spiegando in maniera chiara e limpida le zone migliori in cui cercare ma ancora di più facendoci capire che i sassi non sono messi lì a caso e che possiamo imparare a guardarli diversamente, possiamo interpretarli e leggerli e che da essi è possibile attingere ad una quantità di informazioni enorme, perchè come ci dice sempre il buon Matteo ì l'uomo che ha preso spunto dalla natura e non vicecersa, più conosciamo gli elementi naturali che ci interessano e più aumentiamo la nostra cultura e consapevolezza come cercatori d'oro.




Italian Gold Fever è orgoglioso di presentare questo documento prodotto in collaborazione con Matteo Oberto di Duck Gold Prospecting che voglio ringraziare per l'enorme contributo scientifico, umano e tecnico ai fIni della ricerca aurifera che sta dando a tutta la comunità di cercatori in Italia e non solo. 
Italian Gold Fever - National Blog Magazine e Duck Gold Prospecting sono supporter ufficiali e sponsor partner.








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