COME SI E’ FORMATO IL DEPOSITO AURIFERO ITALIANO
ED I DEPOSITI SECONDARI PIEMONTESI COME LA BESSA?
Durante l'ultima grande espansione glaciale (LGM), la quale iniziò circa 24.000 anni fa per terminare intorno a 10.000 anni fa, dalle alpi scendevano a valle verso la pianura padana enormi ghiacciai in espansione.
Enormi colossi di ghiaccio che al loro passaggio lento ed implacabile travolgevano, schiacciavano triturando ogni cosa che trovavano sul proprio cammino e che ne intralciava il percorso.
Il materiale trasportato nel ghiaccio in posizione superiore come "carico superficiale" veniva trasportato fino a depositarsi diventando depositi di ablazioni, generando morene laterali e frontali.
Al termine dell'ultima glaciazione ed al conseguente ritiro dei ghiacciai risultò quindi che gli anfiteatri morenici formatisi subirono poi un parziale rimodellamento dovuto all'azione delle acque superficiali ed in alcuni tratti tagliati e scolpiti dai corsi d'acqua incanalati.
L'esempio più immediato di questo tipo di formazione sono i placer auriferi di Villareggia e Mazzè dove la Dora Baltea attraversa le morene frontali dell'anfiteatro morenico di Ivrea.
L'origine della Bessa è molto simile ma i placer auriferi in questo caso si sono formati lateralmente e non frontalmente, i corsi d'acqua incanalati quindi non tagliano la morena laterale ma sono paralleli ad essa.
Nella scheda sottostante, i depositi morenici ed alluvionali della Bessa.
Fonti/Credits:
PIPINO Giuseppe.
La raccolta dell'oro nei fiumi della Pianura Padana. Tipolit. Novografica Valenza 1989
PIPINO Giuseppe.
L'oro della Bessa. "Not. Min. Palent." 12 dicembre 1998
PIPINO Giuseppe.
Lo sfruttamento nei terrazzi auriferi della Gallia Cisalpina.
Oro, miniere, storia. Miscellanea di giacimentologia e storia mineraria italiana.
Museo storico dell'oro italiano. Ovada 2003
Sergio Cirillo
Gold Hunter
Milano
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