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lunedì 3 settembre 2018

COME PREPARARE UNA SPEDIZIONE. COSE DA FARE PRIMA DI PARTIRE ALL'AVVENTURA.


COME PREPARARE UNA SPEDIZIONE.
COSE DA FARE PRIMA DI PARTIRE ALL'AVVENTURA.

PIANIFICAZIONE DESTINAZIONE, ITINERARIO E TEMPI DI PERCORRENZA

Quando decidiamo di fare una spedizione e di trascorrere una giornata a contatto con la natura dobbiamo per prima cosa studiare il territorio d'interesse e l'itinerario che intendiamo percorrere.
Si possono tranquillamente usare mappe o cartine topografiche in scala 1:50000 ma la comune tendenza è sempre di più l'utilizzo delle mappe digitali (le più famose sono Maps, Earth, ma ci sono mappe come View Ranger che ad esempio riescono a censire anche tutti i sentieri, può essere utile usarle incrociando i rispettivi dati poichè alcune rilevano parametri d'interesse che ben si integrano: altezze e dislivelli, sentieri nascosti dalla vegetazione, e i vari particolari come lo streetview che possono essere utili come riferimento per orientarci).
Dopo aver individuato il prossimo target, studiamo, nelle vicinanze, le varie aree di parcheggio che potrebbero fare al caso nostro.
Per garantire la miglior riuscita di raggiungimento del target rileviamo più informazioni possibili sul percorso e sul territorio circostrante (pendenze, edifici, fontane, torrenti, case diroccate, alberi particolari o qualsiasi cosa possa attirare la nostra attenzione che possa ricordare un punto di percorrenza come un check point, come una tappa nel percorso).
Se abbiamo pensato ad una marcia lunga, pianifichiamo i carichi e le soste e calcoliamo sempre accuratamente i tempi di percorrenza (magari  per eccesso, in modo da esser più tranquilli durante la spedizione). La gestione dei tempi di percorrenza e di marcia è importante ma altrettanto lo è quella dei carichi, o meglio ancora la loro distribuzione.

I CARICHI
Dalla nostra destinazione e dal tipo di attività che intendiamo svolgere sul Target (ma anche dalla nostra corporatura e resistenza, dall'età e dall'abitudine o meno di marciare con pesi annessi) dipende il tipo di attrezzatura che andremo a portare, si decide di volta in volta la modalità di carico da portare, se è una spedizione da fare "leggeri" e quindi col minimo indispensabile (laddove c'è parecchio da marciare con forti pendenze o con terreni particolarmente impervi) oppure se è possibile portare della dotazione extra rispetto allo stretto indispensabile.

LO STRETTO INDISPENSABILE, IL CARICO ESSENZIALE
Per ogni cercatore può essere soggettivo ma per quanto mi riguarda posso considerare indispensabili prima di tutto la batea (strumento principe del panning e simbolo del cercatore d'oro alluvionale), almeno una paletta in acciaio per scavare, un setaccio ed una boccetta gold guzzer, il "succhiello" in plastica per aspirare l'oro dalla batea, oltre agli stivali in gomma da pesca alti fino alla coscia. Se il terreno non ne sconsiglia l'uso e se quindi non dobbiamo per forza attraversarlo con gli scarponi, è possibile indossare gli stivali direttamente al parcheggio, di modo da alleggerire ulteriormente il carico da trasportare. Questa la dotazione minima per la ricerca ritenuta davvero essenziale.
Portare con sè un telefono cellulare per le comunicazioni ed assicurarsi dalla sera prima di avere, alla partenza, la batteria completamente carica; inoltre è consigliato lasciare detto a qualcuno la zona dove andiamo ad operare ed anche dove intendiamo parcheggiare e quanto ci vogliamo trattenere.
Inoltre portare almeno una bottiglia d'acqua e possibilmente una razione di cibo che possa dare energia senza appesantire troppo, pronto all'uso (un panino imbottito sarà sufficiente ma anche un pacchetto di crackers è meglio di niente, anche se apporta solo carboidrati e sali minerali).

COME VESTIRCI
Vestire comodi e leggeri, possibilmente abiti che possano asciugare rapidamente tipo abbigliamento da montagna o da trekking che generalmente sono anche resistenti alle abrasioni come possono essere anche i moderni pantaloni da lavoro.
Molto poi dipende dalla stagione, d'inverno cerchiamo di indossare capi caldi ma abbastanza traspiranti che nel caso di sudorazione, durante la marcia o durante il lavoro, possano asciugarsi comunque in tempi brevi. Se siamo d'estate con un bel caldo è possibile indossare sul sito di lavoro anche solo un costume e delle scarpe da scogli (uniche calzature in grado di sostituire gli stivali alti per il lavoro in acqua, che garantiscono un eccellente grip e stabilità anche sulle rocce scivolose tipiche dei corsi d'acqua.).
Un copricapo per la testa è sempre consigliato, sia per il freddo che per il caldo, in inverno un berretto di lana o di pile che copra anche le orecchie e durante l'anno un cappellino con visiera o magari anche un cappello tattico da militare da foresta.
Consigliato comunque sempre l'uso di materiale leggero, resistente e traspirante.
Nei periodi di caccia, nei luoghi naturali adibiti a questa pratica, è consigliato operare con abbigliamento ad alta visibilità per non esser scambiati da lontano con un cinghiale o altro animale dietro ad un cespuglio, magari mentre siamo chini a scavare nel nostro buco (curiosità: l'episodio è capitato ad un cercatore che conosco direttamente, per fortuna non si è ferito e lo ha potuto raccontare. Episodio avvenuto in Piemonte, alto vercellese.).

I DATI IMPORTANTI DA ACQUISIRE 
Oltre allo studio incrociato con mappe del nostro obiettivo e del nostro percorso, teniamo sempre conto delle ore di luce a disposizione cercando di sapere a che ora il sole si alza e a che ora tramonta, calcolando i tempi di marcia per eccesso e mai per difetto, di modo da poter gestire anche eventuali situazioni improvvise che comporterebbero la relativa perdita di tempo sulla tabella di marcia.
Il meteo è un altro elemento importantissimo da consultare e di cui avere il quadro migliore al momento stesso della partenza, non si esce senza questo dato.
Se si va su corsi d'acqua già visitati, si può consultare il livello idrometrico relativo ed in base al parametro visivo già acquisito potremo sapere già prima di partire quanta acqua ci aspetta sul nostro corso d'acqua. Questo ultimo dato è molto utile per avere un'idea già a monte di come operare sul teatro della scena che già riusciremo a visualizzare, scegliendo quindi i punti migliori a seconda del livello. Talvolta è fondamentale saperlo, come nel caso di attraversamento di rami interni dei fiumi che se pieni d'acqua prevedono un vero e proprio guado a vari livelli, da facile ad impegnativo fino ai casi più proibitivi nei quali non si può far altro che rinunciare e tornare indietro, ma quando si fanno 70 - 80 km per arrivare è meglio saperlo prima di partire. Ecco che in alcuni casi non è solo utile ma diventa di importanza fondamentale avere alcuni parametri.

LE ZONE AURIFERE
Per individuare una buona zona aurifera ci si può anche affidare al consiglio dei più o meno davvero esperti in materia ma poi una volta sul territorio si deve scegliere da soli i punti dove operare. Ecco che di fondamentale importanza sono gli studi personali di ogni cercatore, che attraverso gli stessi utilizza le nozioni per orientarsi e capire come decidere, una volta acquisiti i primi meccanismi si può solo migliorare il proprio bagaglio culturale mettendo più possibile alla prova le proprie capacità visive, analitiche ed intuitive. 

ATTREZZATURA PER LA RICERCA
Portiamo dietro l'attrezzatura che pensiamo di utilizzare, la canaletta è meglio se scomponibile e zainabile per ridurre maggiormente gli ingombri di trasporto durante la marcia. Pala, picozza, paletta, palotto, setaccio, secchi vari o contenitori alternativi da muratore, guanti e tutto ciò che riteniamo di poter trasportare, senza ammazzarci, avanti ed indietro dal parcheggio e che contiamo di utilizzare sul target.

CALZATURE
Per le marce nei boschi sono consigliate calzature da trekking, per il lavoro sul sito almeno degli stivali da pesca fino alla coscia, ancora meglio se è una salopette da pesca. Come già scritto, d'estate è possibile anche indossare anche soltanto un costume e scarpe da scogli, uniche calzature in grado di gestire in modo ottimale l'aderenza ed il grip sulle viscide e scivolose pietre dei nostri corsi d'acqua, inoltre sono calzature adatte ad esser indossate in acqua e mantengono una buona elasticità, leggere e comode da indossare e si asciugano in fretta.
E' sconsigliato avventurarsi a piedi nudi all'interno dell'acqua perché appena si mette un piede in acqua si rischia fortemente di cadere ad ogni movimento; a meno che non siate persone esperte di certi luoghi è meglio astenersi dal rischiare una caviglia ma se non 'proprio non possiamo farne a meno è d'obbligo la massima cautela.

ALTRE COSE CHE SI POSSONO PORTARE
Utili e non indispensabili sono tutta una serie di articoli, tra cui dei panni di ricambio, si possono portare calzini ma anche mutande e magliette nel caso di scivoloni in acqua e di accidentale inzuppamento dei panni. (non è così raro che più di qualche cercatore più o meno esperto, sia caduto in acqua con tutti i vestiti e magari l'attrezzatura al seguito.) Quella dei panni di ricambio è una curiosità che non viene troppo diffusa e discussa nell'ambiente dei cercatori ma che a mio avviso fa parte a pieno titolo della dotazione utile alla riuscita di una spedizione aurifera, avendo testato in prima persona gli effetti di uno scivolone in acqua molto fredda di prima mattina con imbarcata negli stivali. Quando siamo in mezzo ad  parco naturale a parecchie decine di chilometri da casa possiamo contare soltanto sull'equipaggiamento che ci siamo portati dietro.
Una sedia da campo, ripiegabile da pesca, può davvero fare comodo nei momenti di pausa al campo, durante la giornata nella quale si è praticamente per terra.
Un piccolo tavolino da campo ripiegabile a valigetta può davvero esser comodo perchè offre un piano di appoggio altrimenti impossibile da avere in alcuni contesti naturali e selvaggi. Leggero e piccolo da trasportare, assieme alla sedia pieghevole offre già la sensazione di "campo".
Un thermos con del caffè caldo.
Una piccola stufa da campo per scaldarsi nei mesi più freddi, la stufa da campo o rocket stove inoltre offre molteplici possibilità di utilizzo.
Per poter accendere un fuoco di emergenza è utile poter avere delle esche accendifuoco, bastano un paio di pezzetti per agevolare la presa dello stesso (si raccomanda sempre la massima cautela), ultimamente ci sono quelle ecologiche che non inquinano e non sporcano.
Un machete può far comodo per ripulire le aree di scavo interessate da rovi o anche per tagliare e segare legna se necessario. Si può abbinare al machete anche una piccola accetta da sopravvivenza.
Un coltellino può fare comodo sempre, ancora meglio un coltellino svizzero multiuso.


Gold Hunter - Milano (sfondo per smartphone gratuito).





martedì 17 aprile 2018

Manufatti Goldhunter cerca rivenditori.


Hai un negozio reale o virtuale?
Commerci e ti occupi di: Metal detector e accessori , panning - articoli sportivi ed outdoor - minerali ed attrezzatura per l'estrazione?
Manufatti Goldhunter, per importante progetto commerciale, cerca venditori, rivenditori e distributori per i due modelli GOLDHUNTER di canaletta per la ricerca di oro alluvionale, la Goldhunter SPARTAN e la Goldhunter EXCALIBUR. 
Interessanti margini di guadagno, listino prezzo dedicato.
Sono già in corso contatti avviati nei vari settori e sono già stati conclusi importanti accordi di massima con rinomate aziende del settore. 
Se sei un commerciante professionista richiedi subito info in merito all'offerta riservata per te! Potresti far parte di un nuovo progetto tutto italiano.
 Per info e dettagli, contattare l'indirizzo mail goldhuntermilano@gmail.com




venerdì 12 gennaio 2018

Gold Hunter Adventure day






Evento rivolto a singoli privati che vogliono conoscere da vicino la realtà tipica di una giornata da cercatore d'oro italiano. Giornata puramente a scopo dimostrativo ed illustrativo, non didattica. 

il programma prevede circa 8 ore dedicate all'ospite, dal ritrovo al parcheggio fino al ritorno allo stesso.

Check di apertura alle 8 - 8,30. La giornata si sviluppa raggiungendo il sito scelto per la spedizione, si piazza il campo e si prende confidenza con la zona. Per iniziare, con un buon caffè al campo, verrà fatta una breve "infarinatura" preliminare, un' introduzione teorica generale su alcune basi fondamentali relative alle attività che andremo a scandire. 
Ogni fase successiva e passaggio verranno svolti attraverso la costante spiegazione e gli opportuni approfondimenti; il resto della mattinata si passerà ad illustrare materialmente la filiera estrattiva completa: scelta del punto di scavo, tecnica di scavo e ripristino del sito, tecnica di raffinazione, tecnica di pulizia, uso della canaletta, pulizia finale con la batea ed imboccettamento del nobile metallo. 

La mattina passa così, con qualche pausa ogni tanto e poi verso mezzogiorno si mangia. 
L'ospite avrà a disposizione una comoda sedia da campo con schienale ed un riparo se necessario. A pranzo verranno date due opzioni: pranzo al sacco semplice (un panino imbottito, una bottiglietta d'acqua naturale, un frutto di stagione e caffè caldo dopo il pasto. ) oppure  elaborato (due panini imbottiti differenti, un quarto di vino rosso , una bottiglietta d'acqua, un frutto di stagione, un dolcetto-merendina e caffè caldo  dopo il pasto).

Nel pomeriggio, dalle 13 circa, l'ospite sarà libero di provare personalmente a cimentarsi da solo nella pratica della ricerca, usando tutte le attrezzature necessarie che verranno messe a sua disposizione e sarà seguito in ogni fase. Verso le 15 si iniziano le operazioni di sgombero del campo, con calma. Prima di lasciare il campo per recarsi al parcheggio, verrà consegnato all'ospite, in una boccetta, la metà del raccolto del giorno ed una copia cartacea del DECALOGO GOLD HUNTER con dedica personale. 

Per info e prenotazioni 
Messaggio privato sulla pagina facebook @goldhuntermilano
oppure una mail a goldhuntermilano@gmail.com

mercoledì 3 gennaio 2018

Estratto numero 1 dal "Decalogo del moderno cercatore d'oro".

ESTRATTO NUMERO UNO DAL 
DECALOGO DEL MODERNO CERCATORE D'ORO


DEDICATO AL MODERNO CERCATORE D'ORO

 Un cercatore senza etica e disciplina è solo un manovale con una pala per scavare.


VADEMECUM GOLD HUNTER
SULLA DISCIPLINA
DELLA MODERNA RICERCA AURIFERA


1
Della natura siamo sempre gli ospiti e mai i padroni

Nei vari scenari naturali che visitiamo di volta in volta, nulla ci appartiene. Alcuni dicono "il fiume è di tutti" ma in realtà è solo a disposizione, non di proprietà.
 Il fiume è del fiume e della natura stessa che coi suoi elementi lo plasma a suo piacimento, è sacro come la vita ed il tempo che scorre all'infinito, va rispettato lui ed il suo mondo come un vecchio e saggio amico e la sua casa. Vanno rispettati l'acqua, le rocce, la terra, gli animali, le piante, va rispettato tutto l'ecosistema che ci accoglie ogni volta nel suo "tempio naturale".

2
 Obiettivo “impatto zero”

Cerchiamo di svolgere le attività durante la nostra giornata nel pieno rispetto dell'ambiente circostante, riducendo l'impatto il più possibile e tenendo come ideale l’ipotetico “impatto zero". Ricoprire i propri scavi è fondamentale in chiave naturalistica ed ecologica, ciò permette di non stravolgere lo strato umifero (come ricordano e citano i regolamenti di Lombardia e Piemonte) e quindi di non interferire con l'ecosistema naturale.
Le buche lasciate aperte possono intrappolare tanti avannotti quando l'acqua si ritira, sono pericolose per chi cammina in quel punto quando è sommerso poiché non è possibile distinguere bene ad occhio l'altezza della buca e ci si può far male (come capitato ad alcuni cercatori). Come ultimo motivo (ma di specifico interesse per la ricerca aurifera), una buca ed una serie di scavi ben ricoperti su una determinata punta sono chiamati "coltivazioni d'oro", poiché un cercatore consapevole sa che, dopo ogni piena, in quei punti si andrà a depositare ancora del nobile metallo anche se in concentrazione variabile da piena a piena.
Ricoprire una buca è quindi un atteggiamento tre volte virtuoso: sotto il punto di vista ecologico e del rispetto della natura, sotto il punto di vista legale e sotto il punto di vista del cercatore d'oro consapevole. 
Non devastiamo, demolendo e snaturando oltremisura, gli argini dei nostri torrenti e rii ma lavoriamo sul bedrock con consapevolezza, senso della misura e cognizione di causa sul perché stiamo operando in un modo piuttosto che in un altro. Tenendo conto del territorio, così come lo troviamo, possiamo farci un’idea sul tipo d’impatto che avremo sulla zona tra operazioni di scavo e possibile ripristino; cerchiamo di sapere quello che stiamo facendo in ogni momento. 
Al termine della giornata di ricerca portiamo via tutta la nostra spazzatura, dedichiamogli uno o più sacchetti e possibilmente ogni tanto buttiamo dentro anche qualche rifiuto trovato sul posto; un semplice ed apparentemente piccolo gesto che, se moltiplicato per quanti cercatori ne hanno consapevolezza, acquisice rilevanza culturale.
Non sfruttiamo il luogo naturale oltre il consentito dalla legge e dalla buona morale ma aiutiamolo a preservarsi nel tempo, come un buon amico. Abituiamoci quindi ad una condotta sempre adeguata al contesto naturale che visitiamo e poniamoci come obiettivo quello di lasciare il sito con meno tracce del proprio passaggio, appunto inseguendo l’ideale ipotetico di "impatto zero" per quanto possibile.

3
LA NOSTRA LIBERTA’  E’ SACRA AL PARI DELLA LIBERTA’ ALTRUI

LIBERTA’ è la condizione umana in cui agire in pieno diritto senza sottostare ad imposizioni o restrizioni al di fuori delle regole comuni sancite ufficialmente.
La nostra libertà è sacra come quella degli altri, un diritto inalienabile che va rispettato ed onorato come la vita stessa.
Ogni cercatore è prima di tutto una persona che gode dei nostri stessi diritti e fruisce del libero arbitrio per scegliere quali comportamenti adottare nel tempo, quale tipo di valori esprimere o seguire nella ricerca.
Ciascuno segue il percorso che più gli pare opportuno ed è naturalmente libero di fare le proprie esperienze.
Cerchiamo di non prevaricare o limitare la libertà altrui se vogliamo che gli altri facciano lo stesso con noi, non possiamo pretendere o difendere il diritto della libertà se lo neghiamo a nostra volta. Il rispetto dell’altro è fondamentale, conoscenti o sconosciuti e lo si manifesta anche attraverso il modo di agire sul territorio, considerando che tutte le zone aurifere autorizzate sono liberamente usufruibili da chiunque e non solo da noi cercatori.


Sergio Cirillo – Gold Hunter


 


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