LA RICERCA DELL’ORO
La ricerca dell’oro si svolge essenzialmente in due
ambienti,
in miniera (giacimento primario) oppure nei fiumi contenenti oro alluvionale (giacimento secondario).
Nel primo
caso occorrerà rivolgere le proprie attenzioni
ai giacimenti di ORO NATIVO,
cioè oro incastonato nel quarzo
ben visibile.
Per quanto riguarda L‘ ORO
ALLUVIONALE si potranno
utilizzare tutta una serie di attrezzi utili all’estrazione
del nobile
metallo, sulle rive dei numerosi fiumi o
torrenti auriferi.
L’oro che si
può recuperare nei fiumi o nei torrenti proviene dalla remota epoca delle
glaciazioni.
I ghiacciai che ricoprivano le nostre vallate montane,
spaccandosi
e rotolando piano piano con l'alzarsi generale della
temperatura, portarono con
sé tutto quanto trovarono sul proprio cammino, compreso il metallo più pesante
in natura (e anche uno dei più duttili): l’oro.
Le
particelle d’oro sono disseminate quindi nelle pianure sottostanti alle
montagne. Quando i fiumi vanno in piena raspano le loro sponde, i residui più
leggeri vengono portati lontano dalla forza delle acque mentre quelli più
consistenti e pesanti si depositano sulla sponda alla prima ansa o rallentamento
della corrente, formando così una classica “punta”.
In queste
zone si potrà estrarre materiale in quantità variabile a seconda della
condizione annuale poiché queste concentrazioni si ripetono periodicamente
nello stesso posto ma non necessariamente in egual misura. Per cercare il punto ottimale di scavo è necessario procedere a piccole prospezioni, cioè “assaggi
preliminari” del terreno, estraendo con una paletta d’acciaio (o trapiantatore)
una giusta quantità di terra alla profondità ottimale, lavandola poi nella
batea.
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